lunedì 17 dicembre 2007

Pensieri di Natale

Oggi la casa mi sta stretta, ho bisogno di spazio per lasciare rincorrere i miei pensieri. Decido di fare una passeggiata. Mi incammino verso il sentiero del lago. Passo dopo passo, il mio cammino procede stancamente. Il leggero mormorio dell'acqua accompagna i miei pensieri come una ninna nanna.  Mi fermo, lo sguardo fisso all'onda che riluce. L'aria pungente sfiora il mio viso arrossandolo. Fra una settimana sarà Natale: il mio albero è pronto con le sue luci colorate. I rumori mi arrivano ovattati, quasi irreali. Seguo il filo dei miei pensieri: Natale... ma cos'è veramente? Il sole già tramontato, illumina ancora le cime dei monti, dando una sfumatura rosea alla neve. Nelle zone più buie del fondovalle cominciano già ad accendersi le luci della notte, stelle terrestri che illuminano il nostro stanco camminare. Lontano nel giardino di una casa, un albero di Natale comincia il suo intermittente scintillare. Sprofondo nei ricordi e mi avvolge una tristezza infinita, pensando a chi non è più vicino a me. E la martellante domanda ritorna, seguita da altre che si affollano nella mia mente. Ma per l'uomo, per tutti noi, cos'è veramente Natale: é un giorno di festa o un giorno qualunque? È tristezza o gioia? Luce o buio? Vicinanza o lontananza? Speranza o delusione, o la tristezza che oggi mi porto addosso? Cerco risposte. La sera scende precoce in questo periodo dell'anno, il colore del lago assume varie sfumature sempre più scure. Torno indietro, il passo più svelto, la mente più leggera, le domande senza risposta sembrano svanite nel nulla. Nel paese passo davanti alla chiesa. La porta è aperta, sento il bisogno di entrare. A destra dell'altare hanno preparato un presepio, dentro la capanna la mangiatoia vuota attende.Tutti nel presepio attendono: Maria, Giuseppe, i pastori e le loro pecore, anch'io attendo, ma che cosa? Penso come mai l'Infinito ha voluto entrare nella dimensione del tempo, essere simile a noi, vuole farci capire qualcosa di importante per la vita di ciascuno. All'improvviso, nello spazio più profondo della mia mente si sprigiona una scintilla di gioia che con il suo tepore, invade ogni fibra del mio essere e trovo la risposta alle mie domande precedenti. È una parola sola: Amore. Si, Natale è Amore, un Amore da condividere con chi ti è vicino, con chi è lontano, con chi soffre, con chi non c'è più. Capisco allora che i giorni della mia vita hanno un senso, tutti i giorni del mondo hanno un senso ed io potrò augurare Buon Natale a tutti quelli che incontrererò.

sabato 15 dicembre 2007

Neve

La terra che trema,
che uccide, violenta,
che sanguina ferite d'orgoglio,
la terra è in attesa.
Volteggiano
bianchi cristalli
da un cielo pietoso
e coprono tutto
di bianco.
La terra
è in attesa.
La terra che piange,
soffre, ha paura,
ancora spera
e rinasce
nel suo biancore.

lunedì 10 dicembre 2007

Luce, pace, amore.

Ho trovato questa poesia di Alfred Edward Housman, mi è piaciuta e desidero condividerla con altri.

La pace guardò in basso
e vide la guerra.
"Là voglio andare"
disse la pace.
L'amore guardò in basso
e vide l'odio.
"Là voglio andare"
disse l'amore.
La luce guardò in basso
e vide il buio.
"Là voglio andare"
disse la luce.
Così apparve la luce
e risplendette.
Così apparve la pace
e offrì riposo.
Così apparve l'amore
e portò la vita.

domenica 9 dicembre 2007

Tramonto

La luce che è gioia
l'amore che è vita
il sorriso che nutre
corpi stanchi,
dalla lotta di
ogni giorno,
son svaniti nel nulla.
Le ombre s'allungano
nella sera
e oscurano quell'azzurro
che sanguina
sulle speranze deluse.
Le strade affollate
di solitudini,
ricevono l'ultima luce.

Natale

Solitaria la notte
copre col buio ansie e timori.
D'un tratto da una misera grotta,
nasce un raggio di luce,
s'allunga, si espande.
rischiara il paesaggio.
Nel silenzio inquietante
di cuori affannati,
giunge un suono di pastorale.
Ed ecco un lieve battito d'ale:
anche per te, oggi è Natale.

lunedì 3 dicembre 2007

Notte

Il sole
abbraccia
gli ultimilembi

d'azzurro.
ombre fluttuanti
vagano all'orizzonte.
Poi la notte
si scioglie
in una pioggia
di stelle
e la luna
si apre
su strade di luce.
Cerchi allora
antichi percorsi,
volti amati
tornano a te.

sabato 1 dicembre 2007

Nella Notte di Natale

Pace sussurra

una campanella

appena svegliata.

Gioia ripete

una stella d’argento

appena spuntata.

Amore cantano

gli angeli

nella notte beata.

Là nella capanna,

c’è un bimbo

che fa la nanna.

La sua mamma

è lì vicino

e culla piano

il suo bambino,

mentre fuori,

nella notte,

i pastori vengono

a frotte.

Augurio

Come ogni anno puntuale

in Dicembre vien Natale.

Nel mio cuore di bambino,

c’è un augurio piccolino

che s’allarga a tutto il mondo,

come un allegro girotondo:

-Buon Natale a tutti quanti

ed un bacino pieno d’amore

che riscaldi ad ognuno il cuore;

abbiate sempre tanti amici

e i vostri giorni siano felici.-

Buon Compleanno Gesù

Buon compleanno Gesù Bambino!

Anch’io che son piccino

ti voglio festeggiare

e qualcosa regalare

Ma non so…..

Ho pensato per un po’.

Ecco il dono che ti do:

“Ti regalo il mio sorriso

la mia gioia, il mio amore,

l’allegria di tanti amici,

Buon Natale, con tutto il cuore”.

Natale

Brillan nel cielo blu stelle d’argento.

Splendono gli alberi di Natale a cento a cento.

Là nella capanna, c’è un bimbo appena nato,

un asino ed un bue lo scaldano col fiato.

Vengono pastori e giungon pastorelle.

portando i loro doni e tante cose belle.

Sorride la tua mamma stringendoti vicino.

Un bacio, io ti mando, Caro Gesù Bambino.

E fu Natale in Tutto il Creato

Una fiaba per sognare. Una fiaba per riflettere... Per tutti i bimbi di oggi e di ieri... Buon Natale a tutti 
E FU NATALE IN TUTTO IL CREATO.
Ĕ una notte tranquilla, non c’è vento, ma fa molto freddo. Cicip è un passerotto che vive da solo. Ha costruito il suo nido fra i ruderi di un vecchio muro, vicino ad una strada di campagna.
Durante il giorno vola di qua e di là, si incontra con altri uccellini, si procura da mangiare, cinguetta, ma quando diventa buio si ritira nel suo riparo fino al mattino, la notte può essere pericolosa per un uccellino come lui.
Ora sta dormendo con la testina sotto l’ala, al calduccio del suo nido.
Ad un tratto, una strana musica lo sveglia, sente dei passi, delle voci.
Sbatte le ali, esce dal nido e si guarda intorno. Nel cielo sereno le stelle sembrano più splendenti, anzi c’è una stella nuova, più grande di tutte, più luminosa.
Cicip... Cicip….- mormora il passerotto - che sta succedendo?-
Guarda verso la strada e vede delle luci che si muovono. Senza pensarci troppo, vola verso quelle luci e vede alcuni pastori, con in mano delle fiaccole che illuminano il loro camminare, portano dei cesti coperti, dei fagotti, uno, tiene in braccio un agnellino.
Ma dove vanno tutti quanti a quest’ora di notte?- mormora Cicip.
Lontano si odono dei canti dolcissimi, sembrano delle ninne nanne.
Cicip è proprio curioso, vuole capire ciò che sta succedendo e segue i pastori. Lontano si vede una grotta piena di luce, i pastori con passo svelto si dirigono proprio là .Arrivati sul posto, si fermano timorosi all’entrata della grotta. Anche Cicip si ferma e guarda all’interno.
Sulla paglia c’è un bellissimo bimbo appena nato, vicino a lui c’è la sua mamma e il suo papà che lo guardano con gioia. C’è anche un bue e un asinello che col tepore del loro fiato, cercano di riscaldare quel piccolo bimbo.
Il passerotto pensa :- Questo bimbo deve essere proprio speciale se tutti lo vanno a trovare e poi tutta questa luce, una luce molto strana, che sembra trasformare ogni cosa, una luce che ti avvolge e ti rende felice, una luce così non l’ho mai vista in tutta la mia vita-.
Intanto i pastori, ad uno ad uno entrano nella grotta e lasciano davanti al bimbo ciò che hanno portato, i loro semplici doni: un po’ di formaggio, un po’ di frutta, del latte, una copertina, una maglietta di lana, un agnellino...
Si fermano un po’ a guardare il bimbo, sorridono ai loro genitori e se ne vanno pieni di gioia.
Cicip non riesce a capire.
Ad un tratto arrivano degli strani personaggi con le ali, non sono uccelli, sono angeli, ma il passerotto non ne aveva mai visti.
Cantano, poi dicono a chi sta vicino alla grotta: - Facciamo tutti festa a questo piccolo bambino, Egli è il Re di tutto il mondo – .
Arrivano altri pastori con i loro doni. Cicip, si fa coraggio ed entra nella grotta, si vergogna un po’, perché non ha niente da donare quel bimbo-re.
All’improvviso gli viene un idea: canterà...si canterà una canzone tutta per lui e
cercherà che sia la più bella che abbia mai cantato. Vola vicino al bimbo ed inizia a cantare. Dalla sua gola escono dei gorgheggi meravigliosi. I presenti lo ascoltano stupiti, mai un passerotto aveva cantato così. Piano piano il bimbo si addormenta e il passerotto non vorrebbe più andare via.
Un angelo dalla veste bianchissima si avvicina a lui e gli dice:
-Passerotto dal canto melodioso ora va e con il tuo canto annuncia a tutto il mondo questo grande avvenimento, perché ogni creatura della terra possa gioirne -.
Il passerotto uscì e si alzò in volo. Volò e cantò sopra il mare profondo, sulle cime più alte dei monti, sopra i boschi più scuri. Volò e cantò nelle case più povere, volò e cantò nei palazzi dei ricchi, volò su paesi e città e dovunque si potè udire il suo canto melodioso.Volò sopra campi e torrenti, volò nel cielo stellato colorato di blu, ed ecco fu Natale in tutto il creato.
Nel cielo le stelle brillarono di più e mandarono la loro luce sulla terra.
Nei prati sbocciarono splendidi fiori, anche se era notte e faceva freddo.
Le onde del mare iniziarono una danza meravigliosa.
Gli uomini si svegliarono con nel cuore una gioia immensa e un grande desiderio di pace e di amore.
Nell’aria tersa della notte si udì il canto degli angeli: – Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace, agli uomini che egli ama -.